
Quotare l’azienda in Borsa costituisce una scelta strategica che si riflette non solo sugli elementi della gestione ordinaria, ma anche sui rapporti con gli stakeholder.
Gli esiti di questo processo dipendono dalle potenzialità e dalle caratteristiche del business e dallo sforzo mostrato, nel periodo antecedente la quotazione, nel miglioramento dei sistemi manageriali che permetteranno alla società quotata di gestire al meglio gli elementi salienti del rapporto con il mercato.
Sistema borsistico: come funziona e i requisiti per accedervi
Per quotare un’azienda in Borsa è necessario soddisfare una serie di requisiti formali, che dipendono dal mercato di riferimento, e che generalmente sono relativi a:
- la percentuale di flottante;
- il numero di bilanci certificati da società di revisione;
- il market CAP, pari a 40 milioni di euro per MTA e compreso tra i 40 milioni e il miliardo per il segmento STAR; nessun requisito è invece richiesto per l’AIM;
- la frequenza nel fornire informativa al pubblico;
- la presenza di una serie di organismi istituzionali tra cui il CdA con consiglieri indipendenti, il Comitato di Controllo e Rischi, il Comitato Remunerazione, il Principale Advisor e l’Investor Relator.
Il segmento STAR è quello che richiede maggiori adempimenti e pone maggiori limiti. AIM, invece, è per definizione il mercato più flessibile. È rivolto a piccole e medie imprese impegnate in progetti di crescita e prevede l’investimento da parte di soggetti istituzionali e professionali.
Esistono poi i cosiddetti requisiti sostanziali, che fanno riferimento a caratteristiche soft della società, quali la presenza di un management motivato, una valida corporate governance e un business capace di mostrare un track record positivo.
Il processo di quotazione in Borsa: le fasi
In Italia, la procedura formale di ammissione può avere durata variabile: tra i 2 e i 4 mesi. Il costo dipende in percentuale dal capitale che l’azienda intende investire.
Il processo di quotazione in Borsa si articola in 3 fasi:
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Fase preliminare
Il CdA delibera il progetto di quotazione, nomina un team di consulenti e pianifica le attività. Con il supporto di consulenti in corporate finance si svolge la valutazione sullo stato dell’azienda, i suoi rischi e le potenzialità al fine di valutare la presenza o meno delle condizioni per avviare la quotazione. In caso positivo, si redige il prospetto informativo da diffondere tra il pubblico.
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Fase istruttoria
Si verifica l’idoneità della società a intraprendere la raccolta di finanziamenti dal pubblico mediante il collocamento di azioni nuove. Si richiede poi alla CONSOB l’autorizzazione per la pubblicazione del prospetto informativo. È necessario presentare domanda di ammissione alla quotazione in Borsa Italiana e inviare la relativa documentazione.
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Fase IPO
L’Initial Public Offering è la prima offerta di azioni in pubblico. Si effettuano indagini presso gli investitori istituzionali per arrivare alla definizione di un range di prezzo indicativo (pre-marketing) e si raccolgono le intenzioni di acquisto degli investitori istituzionali (book-building). In base alle informazioni raccolte, si definiscono i prezzi (pricing) in modo da soddisfare al contempo le esigenze degli azionisti e degli investitori che si desidera far entrare nel capitale.
I benefici della quotazione in Borsa
Quotare la propria azienda in Borsa significa:
- Finanziare la crescita;
- Aumentare visibilità e credibilità;
- Ampliare l’azionariato;
- Liquidare l’investimento;
- Attrarre risorse qualificate.
I vantaggi della quotazione in Borsa italiana
- Estesa infrastruttura Multi Asset;
- Accesso a capitali globali;
- Elevata Turnover Velocity;
- Offerta integrata di servizi.
Analisi e monitoraggio KPI (Key Performance Indicators)
Ogni progetto ha degli obiettivi che possono essere raggiunti solo attraverso l’utilizzo di uno strumento fondamentale: i test. Per l’azienda i KPI sono fondamentali per tenere sotto controllo non solo l’andamento del business, ma anche per monitorare lo stato di avanzamento verso gli obiettivi prestabiliti. Questi indicatori di prestazione oltre a consentire la verifica e l’analisi dei risultati, in caso di eventuali difformità da quanto programmato, consentono di adottare le azioni correttive necessarie per raggiungere i target prefissati.
I KPI devono possedere prima di tutto un adeguato valore segnaletico e consentire la rapida comprensione dell’andamento dei fenomeni oggetto di monitoraggio.
Essi, pertanto, devono essere selezionati tenendo conto dei seguenti criteri:
- Rilevanza: cioè idoneità a rappresentare grandezze significative per la misurazione del valore e del grado di raggiungimento degli obiettivi strategici; -
- Misurabilità: ovvero possibilità di quantificazione attraverso indici strutturati e univoci e collegabili a specifiche responsabilità;
- Continuità: intesa come confrontabilità nel tempo delle informazioni prodotte e delle misurazioni effettuate;
- Uniformità di definizione: intesa come univocità del processo di individuazione e di descrizione per tipologia, dimensione di calcolo e fonte di rilevazione.
È importante ricordare che questi indicatori sono specifici per ogni società e dipendono dalla tipologia di business, dalle caratteristiche dei mercati serviti, dal grado di complessità aziendale e dalle relative esigenze di monitoraggio.
Come avrete capito, la quotazione in Borsa è una scelta che necessita di essere fatta con attenzione ma che, se gestita in modo corretto e trasparente, può offrire numerosi vantaggi, non soltanto a imprese più grandi e strutturate, ma anche a PMI che desiderano lanciarsi nel futuro con l’obiettivo di crescere in ambito nazionale e internazionale.
Chiedere consiglio a una società di consulenza specializzata nel settore è sicuramente il punto di partenza, per chiarire dubbi e valutare, numeri alla mano, le reali opportunità e conseguenze di questa scelta. Real-Time da 37 anni offre la propria consulenza alle PMI che intendono quotarsi in borsa aiutandole con una analisi approfondita ad estrarre i dati salienti e a misurare i KPI richiesti. Vedi Case history Grifal