Smart Working e industria manifatturiera
Lunedì, 6 Luglio, 2020

Lo Smart Working, in un tessuto imprenditoriale stremato dal lockdown, ha permesso ad alcune aziende di continuare a LAVORARE e PRODURRE mentre altre dello stesso settore sono rimaste immobili. Lo smart working, un vero e proprio processo di cambiamento culturale, deve essere visto come una soluzione alla gestione dei dipendenti e allo sviluppo delle loro attività. Lo consideri causa dell’“effetto grotta”? Allora non è Smart Working, è solo Home.

Lo Smart Working è un modello organizzativo che è consigliato applicare nelle PMI come nelle grandi aziende, nel pubblico come nel privato; è in grado di portare notevoli vantaggi in termini di produttività, di raggiungimento degli obiettivi, ma anche di qualità della vita dei lavoratori e di welfare. Ci siamo chiesti, come possono le aziende fare proprio questo importante cambiamento? Come possono affrontarlo per non rimanere imprigionati nei preconcetti e nell’immobilismo che ha accompagnato molte aziende nei mesi scorsi durante il lockdown?

Lo Smart Working e i suoi benefici

Lo Smart Working, o lavoro agile, consiste in un accordo tra il lavoratore l’organizzazione in presenza di un rapporto di lavoro subordinato già in essere. Per promuoverlo nei mesi scorsi sono stati attivati agevolazioni e contributi a fondo perduto. La caratteristica fondamentale dello Smart Working è l’autogestione del lavoratore, che si ritrova con una maggiore autonomia nella scelta del luogo e dell’orario di lavoro. L’introduzione dello Smart Working ha notevoli effetti positivi sia per l’azienda che per lo stesso lavoratore: potenziamento della produttività, riduzione dell’assenteismo e dei costi per gli spazi fisici, cambiamento positivo della qualità di vita con il conseguente effetto positivo sui rapporti personali. Ma è veramente tutto qui oppure c’è dell’altro?

Lo Smart Working come cambiamento culturale

Lo Smart Working non è “solo” benessere aziendale. È una evoluzione che deve essere affrontata dalle aziende come una vera e propria trasformazione culturale presupposto senza la quale non esisterebbe l'industria 4.0, ossia la fabbrica intelligente. Le realtà più mature hanno dimostrato di avere costruito un’organizzazione capace di generare autonomia e responsabilità nelle persone; questo ha permesso di poter riconoscere il merito dei singoli dipendenti e collaboratori, sviluppare talenti e creare uno specifico percorso verso l’innovazione e il cambiamento. Chi trascorre  Molte piccole e medie realtà imprenditoriali si sono già attrezzate per dare continuità lavorativa in caso di “contrattempi” futuri. Il pensiero comune e radicato in queste realtà imprenditoriali è “non possiamo permetterci di rimanere fermi”.

La sopravvivenza delle aziende dipende da varie questioni:

  • come si è diffusa internamente la cultura del lavoro a distanza?
  • quali strumenti si sono adottati per poter compiere tutte le attività pianificate in “tempo di pace”?
  • quali informazioni raccogliere, analizzare e rendere disponibili?
  • come saranno gestiti i flussi di informazioni?
  • come saranno gestiti i passaggi operativi?

Le aziende devono pensare allo smart working come ad un metodo produttivo per garantire continuità, produttività ed efficienza. Deve essere interpretato come un cambiamento organizzativo che porta a raggiungere gli obiettivi prefissati con operazioni ad alto valore aggiunto.

Alcuni esempi?

  • Con la chiusura delle attività la liquidità delle aziende è diventata problematica, soprattutto se gli aiuti promessi hanno tardato ad arrivare. Come controllare lo stato di salute dei fornitori, dei clienti e prospect?
  • Come aiutare il reparto commerciale e marketing a trovare nuove idee di sviluppo del mercato se non hanno a disposizione tutti i dati?
  • Come accorgersi in tempo reale se i macchinari stanno lavorando in modo affidabile e senza dispersione di energie?

Il futuro dello Smart Working

Le PMI e la Pubblica Amministrazione, anche se per differenti motivi, hanno dovuto ricorrere al lavoro agile solo in un momento di crisi, quindi in uno stato di emergenza. È innegabile che esistano settori in cui l’applicazione dello Smart Working possa risultare teoricamente complicato, ma non per questo impossibile. Le aziende devono analizzare la propria dotazione tecnologica (gestionale, business Intelligence, archivi digitali, erp, e crm), revisionare i propri dipartimenti e attivare nella propria organizzazione la procedura Smart Working. Il digitale consente di ampliare e rendere virtuale lo spazio di lavoro, creando in tal modo un digital workplace dove analisi, comunicazione, socializzazione e collaborazione non dipendono dal luogo di lavoro e dagli orari.

La parola agli esperti

L’introduzione dello Smart Working e delle tecnologie , alla luce delle opportunità di valorizzazione e di stabilità delle attività imprenditoriali, deve rivelarsi un‘occasione di rilancio e di crescita a 360° accompagnata da una riduzione dei costi di gestione molto importante e facilmente verificabile.

Cosa potrai fare? Ecco alcuni esempi:

  • Gestire i processi di produzione programmando disponibilità di materie prime e tempi di utilizzo delle stesse;
  • Gestire la manutenzione dei macchinari, delle attrezzature anche quando si hanno più sedi operative sparse sul territorio nazionale;
  • Organizzare le risorse umane in base alle esigenze di produzione
  • Monitorare gli obiettivi aziendali, definire progetti e campagne

 

Non ha importanza che tu sia  l’imprenditore o il manager di una piccola, media o grande impresa il concetto è sempre lo stesso: lavorare prevedendo e non rincorrendo le situazioni. Il compito di Real-Time in tutto ciò? Ascoltarti e dimostrati che anche per la tua realtà c’è una soluzione concreta a portata di mano.

Sei pronto ad affrontare il futuro della tua azienda, battere la concorrenza e rimanere attivo?

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