Mercoledì, 21 Marzo, 2018

Può la tecnologia aiutare le aziende ad avere più appeal sul mercato? Sì, se contribuisce a ottimizzare l’esperienza di consumo.

Già nel 2016 l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano evidenziava come l’86% dei top retailer dichiarasse di aver effettuato ingenti investimenti nel Back End, nelle soluzioni CRM e nella Business Intelligence. A spingere in questa direzione, una certezza: il potere è nelle mani dei consumatori. Oggi più che mai. E il mondo retail, da sempre punto di vista privilegiato in fatto di nuove tendenze di mercato, indica questa come la strada che porta al successo.

Concentrarsi sulla soddisfazione delle reali esigenze dei clienti, collegare i feedback dei consumatori ai test di ottimizzazione del prodotto, rendere fluida l’esperienza dentro e fuori il punto vendita e avere un approccio orientato alle logiche mobile sono le regole che sanciscono il decollo di un brand. In questo senso un approccio decisionale data-driven (guidato dai dati) è fondamentale per poter raggiungere tutti gli obiettivi di crescita che hanno a cuore le attività imprenditoriali di oggi. Grandi e piccole che siano.

“Il tema dell’innovazione digitale non è più una materia di nicchia” - spiega Franco Asperti, cofondatore di Real-Time - “Guidare un processo aziendale che favorisce il benessere (dei dipendenti, dei clienti, del business) aiuta la competitività perché crea valore aggiunto, valore che poi, inevitabilmente, andrà a permeare anche i prodotti e/o i servizi venduti. Molte aziende in Italia ci stanno chiamando per mettere a punto progetti di questo tipo.  Apportare efficienza alla produzione, automatizzare i processi secondo logiche che non sviliscono la figura umana, seguire i clienti con azioni strutturate e personalizzate di marketing e analizzare i dati rilevanti della vita aziendale non sono velleità per imprenditori illuminati, sono le azioni indispensabili che bisogna mettere in campo oggi per crescere”.

Continua Roberto Marini, cofondatore di Real-Time: “Troppo spesso le aziende non padroneggiano i propri dati e questa anomalia si ripercuote in scelte poco oculate anche dal punto di vista finanziario. Si rende doverosa una nuova cultura imprenditoriale che vede nella raccolta e nell’interpretazione delle informazioni aziendali un vero asset, al pari dei macchinari produttivi. Per contribuire a fare divulgazione su questi temi, Real-Time ha deciso di inaugurare una peculiare comunicazione on-line e off-line, che tratti questa materia (da sempre considerata molto tecnica) in maniera più diretta e semplice. Abbiamo scelto un payoff in cui crediamo molto, Business Navigator, perché siamo certi che i dati aziendali possano condurre gli imprenditori verso mete di business molto appaganti”.

A quanto pare ... il dato è tratto.

Una cultura aziendale dovrà necessariamente orientarsi verso l’integrazione tra realtà digitale e realtà fisica, e il mondo dei sistemi gestionali e della business intelligence ne è il fattore abilitante.

 

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